Nei secc. V-VI, nome con cui erano noti gli
scritti dei vescovi Teodoreto di Ciro, Teodoro di Mopsuestia, Iba di Edessa,
sospettati di adesione al Nestorianesimo. La condanna da parte dell'imperatore
Giustiniano e del Concilio di Costantinopoli (553) scatenò l'opposizione
dei vescovi africani, illirici e dalmati che insorsero contro il papa Vigilio,
scomunicandolo; si originò in tal modo uno scisma che nel Patriarcato di
Aquileia fu ricomposto solo sotto il pontificato di Sergio I (698).